Filosofia del blog.

"Se qualcuno riesce a convincermi e dimostrarmi che la mia opinione o il mio comportamento non sono quelli giusti, li cambierò con gioia. Io, infatti, cerco la verità, che non danneggia nessuno. Al contrario danneggia se stesso chi persiste nel proprio errore e nella propria ignoranza." (Marco Aurelio, VI, 21) "Lo studente accorto ascolta volentieri chiunque; legge tutto, e non disprezza alcun libro, né presona, né dottrina. Cerca indifferentemente presso tutti ciò che vede mancare a se, e non considera la portata del suo sapere, ma quella della sua ignoranza [...]. Supererai chiunque in saggezza, se accetti di imparare da chiunque: coloro che ricevono da tutti sono più ricchi di tutti..." (Ugo da S.Vittore, Didascalion) "La lettura rende l'uomo completo, il dialogo lo rende pronto, la scrittura preciso." (Francesco Bacone) ...l'intelligenza non si perde nell'analisi, ma si esprime nella sintesi... ...nel territorio digitale non serve imporsi, ma bisogna esporsi... ...arrivare alla pace del cuore... mostrami Signore la tua via, perché nella verità io cammini, donaci un cuore semplice... insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore...inquietum est cor nostrum, donec requiescat in Te, Domine... "La verità si nasconde nelle pieghe della storia" (Pascal). Chi dimentica il passato, è costretto a riviverlo (G. Santaiana).

martedì 25 maggio 2010

Ricordare per non dimenticare - Controstoria dell'unità d'Italia 7

Ferdinando II di Borbone e la Rivoluzione.

"Lo stato di agitazione in cui giaceva presso che tutta Europa per opera dei settarii, al momento in cui saliva al trono Re Ferdinando, fece sì che egli avesse spesso a lottare con la rivoluzione. Molte ebbe a soffocarne in ventinove anni di Regno. Nel 1831 ne scoppiava una a Palermo; un’altra scoprivasene ne 1833 in Napoli; una terza negli Abbruzzi nel 1837, e contemporaneamente a Catania, pretesto il cholera; una quarta in Aquila l’8 settembre 1841, due anni dopo una quinta in Cosenza; e poi una sesta in Reggio Calabria nel 1847; una settima, che fu la famosa congiura del 15 di maggio, e finalmente un’ottava nel 1848 in Sicilia. L’opera dei settarii....

Ricordare per non dimenticare - Controstoria dell'unità d'Italia 6

Il Governo di Ferdinando II di Borbone.

"Il governo del re Ferdinando II apparve fin dal primo momento preveggente e paterno. Il suo proclama degli 11 gennaio 1831 è dettato in un linguaggio franco e leale che non trova riscontro nelle storie dei nostri tempi. Il novello Re diceva, — aver voluto conoscere in tutta la nudità lo stato di situazione della tesoreria generale, e per quanto trista la si fosse, egli non ne farà mistero.. Il deficit è di ducati 4 milioni 345 mila 251. — * [Vedi l’atto sovrano. pag. 59. R. A.]
"Nel 1831 sembrava una enormezza al giovine Re di Napoli il deficit di poco più di 4 milioni di ducati. Allora....

Ricordare per non dimenticare - Controstoria dell'unità d'Italia 5

Il Testamento di Ferdinando II di Borbone.

Presso a morire Ferdinando II dettò il testamento cui volle scritto di mano del figlio Francesco, presente la Regina, i due più grandicelli figliuoli, Luigi e Alfonso, e Monsig. Gallo, in questi sensi:
"Raccomando a Dio l’anima mia, e chiedo perdono ai miei sudditi per qualunque mia mancanza verso di loro, e come sovrano e come uomo. Voglio che, eccetto le spettanze matrimoniali alla Regina, e gli oggetti preziosi con diamanti al mio primogenito, si facciano della mia eredità dodici uguali porzioni: vadano una alla Regina, e dieci ai miei dieci cari figli. La dodicesima a disposizione del primogenito, stabilisca Messe per l’anima mia, sussidii a’ poveri, e restauri e costruzioni di chiese nei paesetti che ne mancassero sul continente e in Sicilia. I secondogeniti entreranno in possesso compiuti gli anni trentuno; sino a qual tempo, ancorché fossero coniugati, staranno a spese della real casa....

Ricordare per non dimenticare - Controstoria dell'unità d'Italia 4

Morte di Ferdinando II.

[...]. Ai 22 di maggio [...] 1859, all’una e mezzo pomeridiane, consolato dai santi conforti della Religione, da lui ricevuti con quell’edificante pietà, che sempre aveva praticata in vita, il Re Ferdinando moriva [...], lasciando i suoi popoli nel pianto e il giovane suo successore in una delle più difficili situazioni, in che avesse mai a trovarsi un principe nel salire al trono.....

Ricordare per non dimenticare - Controstoria dell'unità d'Italia 3

Secondo proclama di Francesco II a Gaeta. 14 febbraio 1861. Addio!!!

Il 14 febbraio 1861 Francesco II diè questa proclamazione d'addio:


"Generali, uffiziali e soldati di Gaeta. La sorte della guerra ne separa. Combattuto insieme cinque mesi per la indipendenza della patria, sfidando e sofferendo gli stessi pericoli e disagi, debbo in questo momento metter fine a'vostri ero ici sacrifizii. La resistenza divenuta era impossibile. Se il desio di soldato spingevami a difendere con voi l'ultimo baluardo della monarchia, sino a caderne sotto le mura crollanti, il dovere di re e l'amore di padre oggi mi comandano di risparmiare tanto generoso sangue, la cui effusione or non sarebbe che l'ultima manifestazione d'inutile eroismo.....

Ricordare per non dimenticare - Controstoria dell'unità d'Italia 2

Primo proclama di Gaeta. Gaeta, 8 dicembre 1860. Importante!!

POPOLI
DELLE DUE SICILIE

Da questa Piazza [GAETA] dove difendo più che la mia corona l'indipendenza della patria comune, si alza la voce del vostro Sovrano per consolarvi nelle vostre miserie, per promettervi tempi più felici. Traditi ugualmente, ugualmente spogliati, risorgeremo allo stesso tempo delle nostre sventure; che mai à durato lungamente l'opera della iniquità, nè sono eterne le usurpazioni. Ho lasciato perdersi nel disprezzo; ò guardato con sdegno i tradimenti, mentre che tradimenti e calunnie attaccavano soltanto la mia persona; ò combattuto non per me ma per l'onore del nome che portiamo. Ma quando veggo i sudditi miei che tanto amo in preda a tutti i mali della dominazione straniera, quando li vedo come popoli conquistati portando il loro sangue e le loro sostanze ad altri paesi, calpestati dal piede di straniero padrone, il mio cuore napolitano batte indignato nel mio petto,....

Ricordare per non dimenticare - Controstoria dell'unità d'Italia 1

Proclama di Francesco II a Napoli. Il 6 settembre 1860 Francesco II diè questa proclamazione d'addio:

"Fra i doveri prescritti ai re, quelli dei giorni di sventura sono i più grandiosi e solenni, ed io intendo di compierli con rassegnazione scevra di debolezza, con animo sereno e fiducioso, quale si addice al discendente di tanti monarchi. A tale uopo rivolgo ancora una volta la mia voce al popolo di questa metropoli, da cui ora debbo allontanarmi con dolore. Una guerra ingiusta e contro la ragione delle genti ha invaso i miei stati, nonostante ch'io fossi in pace con tutte le potenze europee. I mutati ordini governativi, la mia adesione ai grandi principi nazionali e italiani non valsero ad allontanarla, che anzi la necessità di difendere l'integrità dello Stato trascinò seco avvenimenti che ho sempre deplorati. Onde io protesto solennemente contro queste inqualificabili ostilità, sulle quali pronunzierà il suo severo giudizio l'età presente e futura. Il corpo diplomatico presente presso.....